E’ stato realizzato e testato con successo il primo prototipo del progetto DSF, l’innovativo dispositivo di infusione ospedaliera e domiciliare per la somministrazione di sostanze liquide per via endovenosa con estrema precisone e controllo da remoto.
Il dispositivo è dotato di un particolare sistema di controllo in catena chiusa costituito da un sensore di flusso e una valvola proporzionale che agisce sul canale sterile del monouso. Questo meccanismo è comandato elettronicamente da un’app a sua volta in comunicazione wireless con una dashboard dedicata al monitoraggio e all’immagazzinamento centralizzato dei dati dei reparti ospedalieri.
L’innovazione consente il superamento dell’attuale somministrazione che avviene tramite un semplice deflussore dotato di camera di gocciolamento, in cui la regolazione del flusso avviene attraverso un morsetto manuale che non permette di gestire in maniera accurata la velocità di infusione della soluzione.
Il sistema, oltre a consentire una maggiore accuratezza del flusso, rende l’infusione per gravità indipendente dal battente idrostatico e dalle variazioni di pressione dell’accesso vascolare, fornendo in molti casi una valida alternativa all’uso di pompe volumetriche, più pesanti e complesse.
Grazie alla semplicità di utilizzo e alla trasmissione dei dati, la “flebo intelligente” può essere utilizzata facilmente anche in contesto domiciliare, rispondendo alla sempre più marcata esigenza di spostare alcune cure nel comfort di casa del paziente.
Per raggiungere questo risultato è stato fondamentale il contributo di medici, dei pazienti e degli infermieri che, oltre a fornire precise indicazioni durante la fase si ascolto e di progettazione, hanno testato il prototipo restituendo un feedback molto positivo.
Il team DSF ha molti altri obiettivi davanti a sé. Il programma prevede di continuare a realizzare componenti fluidici intelligenti, miniaturizzati, precisi e affidabili, controllabili da remoto, silenziosi e con la predisposizione al monouso, non solo per la degenza in reparto ma anche a favore di altri ambiti terapeutici come la cura del dolore, la rianimazione e la nutrizione artificiale.